Il farmaco generico è un farmaco non più coperto da brevetto, che al posto del nome commerciale ha il nome del principio attivo seguito dal nome dell’azienda farmaceutica che lo produce.
I farmaci generici hanno le stesse indicazioni terapeutiche,
posologia e forse la stessa efficacia e sicurezza del farmaco di
“marca”.
.
Piccolo glossario tecnico tanto per essere più chiari. Principio attivo:
E' la sostanza attiva presente in ogni farmaco, cioè il prodotto che
induce l’effetto farmacologico. Il nome del principio attivo fa spesso
riferimento alle sue caratteristiche chimiche, e gli è attribuito al
momento della scoperta.
.
Nome commerciale:
E’ il nome di fantasia che è attribuito al farmaco dalla ditta che lo
produce. Spesso il nome commerciale allude o all’attività farmacologia o
alle caratteristiche chimico fisiche. Prodotti aventi lo stesso
principio attivo possono avere diversi nomi commerciali, es. l’ac.
Acetil salicilico (principio attivo) ha diversi nomi commerciali:
aspirina, cardioaspirina, bufferin, aspirinetta…).
.
Brevetto sui farmaci:
La copertura brevettale dei farmaci, 15 anni in Italia, è
l’intervallo di tempo entro il quale la ditta che ha brevettato il
farmaco mantiene l’esclusività nella commercializzazione.
Questo non esclude, che la ditta che detiene il brevetto, non possa
cedere dietro compenso (royalty) la produzione ad altre ditte
farmaceutiche.
.
Biodisponibilità: capacità che ha una forma
farmaceutica, di far raggiungere una certa concentrazione plasmatica di
principio attivo in un determinato tempo
.
Costo dei farmaci generici:
I farmaci generici costano almeno il 20% in meno rispetto ai farmaci
di “marca”. Questo costo inferiore è dovuto al fatto che questi farmaci
contengono principi attivi non più coperti da brevetto, quindi le ditte
produttrici di farmaci generici devono sostenere solo le spese di
produzione e non quelle di ricerca.
.
Bioequivalenza, controllo qualità, reperibilità
L’efficacia di un farmaco dipende sia dal dosaggio del principio
attivo sia dalla biodisponibilità. Il controllo di qualità o di
produzione, consentono, se applicati con efficacia, di avere un prodotto
con standard di qualità costanti.
La sicura reperibilità in farmacia è un fattore importante per
soddisfare sia le esigenze del medico prescrittore che quelle del
paziente. Un farmaco generico dovrebbe avere la medesima bioequivalenza,
un sicuro controllo di qualità ed un’ottima distribuzione per essere
all’altezza di un farmaco di “marca”.
Il caso Ratiopharm. La Ratiopharm è la più grande azienda
farmaceutica tedesca, e la più importante realtà europea per lo sviluppo
e la produzione dei farmaci generici.
Dai depliants informativi l’azienda afferma che più del 10% delle
risorse umane è impegnato nel controllo qualità, con l’intento che i
farmaci generici Ratiopharm possano vantare l’assoluta bioequivalenza
rispetto ai corrispondenti farmaci di “marca”.
La ditta in uno studio sulla bioequivalenza dei suoi farmaci ha
dimostrato che i valori medi delle concentrazioni plasmatiche sono
perfettamente sovrapponibili ai farmaci di “marca”.
Gli studi presentati riguardano i seguenti farmaci:
Generico Ratiopharm | Corrispondente farmaco di “marca” |
Verapamil 80 mg Ratiopharm | Isoptin 80 |
Propafenone 150 mg Ratiophatm | Rytmonorm 150 |
Diltiazem 60 mg Ratiopharma | Tildiem 60 |
Atenololo 100 mg Ratiopharm | Tenormin |
Atenololo-Clortalidone Rathioparm | Tenoretic |
Fluoxetina Rathiopharm | Prozac |
Alprazolan Ratiopharm | Xanax |
Ranitidine 150 mg Ratiopharm | Ranidil 150 |
Riclopidina Ratiopharm | Tiklid |
.
Consiglio del farmacista
I farmaci generici sono nati con l’intento di far
risparmiare soldi al Servizio Sanitario Nazionale e ai pazienti. Si è
calcolato che mediamente una famiglia italiana, utilizzando i farmaci
generici, potrebbe risparmiare € 60 l’anno. Se l’uso di questi prodotti
si diffondesse maggiormente, il risparmio per le casse dello stato
sarebbero rilevanti.
Una maggior diffusione dei farmaci generici sarebbe auspicabile, ma
diversi sono i fattori che lo impediscono: la naturale diffidenza degli
italiani, la mancanza di informazioni per i medici di base e i
cittadini, il nome “farmaco generico”. Rimuovere la diffidenza che hanno
i cittadini verso le novità in campo sanitario è veramente difficile.
Le continue truffe organizzate dalle ditte farmaceutiche, i medici, i
farmacisti, i dipendenti del Ministero della Salute, verso il S.S.N.
non invogliano i cittadini ad avere fiducia verso le innovazioni. Le
ditte produttrici di generici non svolgono con sufficienza, salvo
qualche lodevole eccezione, una capillare opera di informazione tecnica
scientifica.
Il nome generico è sinonimo di non specifico, questo può indurre le
persone più semplici a pensare che i farmaci generici non siano identici
a quelli di marca.
Sarebbe stato auspicabile chiamarli con il loro vero nome: “farmaci
senza brevetto”. Il mio consiglio finale è: farmaco generico sì, ma di
qualità. L’unica ditta che in questo momento fornisce tutte le garanzie
necessarie è la Ratiopharm.
.
Legislazione dei farmaci generici.
I medicinali non coperti da brevetto sul principio attivo, aventi
uguale composizione in principi attivi, forma farmaceutico, via di
somministrazione, modalità di rilascio, numero di unità posologiche e
dosi unitarie uguali, sono rimborsati ai farmacisti convenzionati col
S.S.Regionale fino alla concorrenza del prezzo più basso del
corrispondente prodotto disponibile nel normale ciclo distributivo
regionale.
Il farmacista in assenza dell’indicazione di non sostituibilità del
farmaco prescritto da parte del medico e dopo aver informato
l’assistito, consegna a quest’ultimo il farmaco avente il prezzo più
basso o comunque inferiore o uguale a quello di riferimento indicato
all’allegato.
Nel caso in cui il medico apponga sulla ricetta l’indicazione di non
sostituibilità o il cittadino non accetti la sostituzione, la differenza
fra il prezzo di riferimento indicato nell’allegato “Elenco dei
principi attivi con prezzi di riferimento” ed il prezzo del farmaco
prescritto è a carico dell’assistito con l’eccezione dei pensionati di
guerra titolari di pensione vitalizia.
Norme di salvaguardia (sono norme che possono variare da regione a
regione, quella riportata è in vigore nel Lazio). Nel caso non sia
possibile consegnare all’assistito il farmaco avente prezzo inferiore od
uguale a quello di riferimento perché non disponibile nel ciclo
distributivo, il farmacista dispenserà il farmaco disponibile avente il
prezzo immediatamente superiore al prezzo di riferimento (il più basso
possibile).
Su tale farmaco l’assistito non dovrà corrispondere la differenza dal
prezzo di riferimento, mentre sarà dovuta la quota di compartecipazione
di € 1,00 quando il farmaco abbia prezzo superiore a € 5,00.
Continueranno ad essere esclusi dal pagamento della quota di
compartecipazione di € 1,00 le categorie esenti.
.
Dott: Cesare Augusto De Silvestri
Nessun commento:
Posta un commento