giovedì 18 aprile 2013

Cure e rimedi per i dolori mestruali

 

Cure e rimedi per i dolori mestruali
 

Diagnosi

La diagnosi di dismenorrea è sostanzialmente clinica; a tale scopo il medico compie innanzitutto un'accurata anamnesi circa le caratteristiche del dolore mestruale, la sua ciclicità e irradiazione, ma anche l'età di insorgenza del menarca, l'assunzione di determinati farmaci o integratori, l'aspetto delle perdite vaginali, il mezzo contraccettivo utilizzato, la regolarità dei cicli e la presenza o meno di disturbi associati. La visita medica generale può quindi indirizzare la paziente verso un esame ginecologico accurato, in modo da indagare eventuali cause di dolori mestruali secondari. Tra le tecniche diagnostiche di comune utilizzo rientrano l'ecografia pelvica, la tomografia computerizzata, la risonanza magnetica (tutti esami indolore e non invasivi), l'isteroscopia (inserimento di un piccolo tubicino nella vagina, che viene fatto risalire fino all'utero per controllare visivamente lo stato di salute dell'organo tramite una microtelecamera) e la laparoscopia (la microcamera collocata nel microcatetere accede alle aree da controllare mediante una piccola incisione in prossimità dell'ombelico).

Cura e trattamento


In presenza di dismenorrea primaria, i dolori mestruali vengono trattati essenzialmente in due modi. Il primo si basa sull'utilizzo di farmaci antinfiammatori non steroidei, particolarmente utili per attenuare la sintomatologia dolorosa; la loro azione farmacologica, tra l'altro, diminuisce la concentrazione locale di prostaglandine attraverso il blocco della ciclossigenasi. La terapia viene normalmente iniziata il giorno stesso delle mestruazioni o meglio, nel caso sia possibile stabilire il loro arrivo, già in quello precedente, quindi continuata per le successive 48-72 ore. I princìpi attivi di più comune impiego sono l'ibuprofene, il naproxene e l'acido meclofenamico, tutti controindicati in presenza di ulcera peptica.
Nel caso non vi siano controindicazioni all'uso della pillola anticoncezionale, questa si rivela spesso efficace nel ridurre la severità dei crampi mestruali, grazie alla capacità di inibire l'ovulazione e diminuire la contrattilità uterina.
In presenza di dismenorrea secondaria occorre ovviamente trattare la patologia organica di base; ad esempio, in presenza di endometriosi o fibroidi si procede con l'eliminazione del tessuto anomalo tramite interventi di chirurgia mini-invasiva, come la stessa laparoscopia. In questi casi, la somministrazione di FANS è normalmente priva di efficacia.

Altri rimedi per i dolori mestruali

Per molte donne il calore rappresenta un validissimo aiuto contro i dolori mestruali; un bagno caldo od una borsa d'acqua calda sull'addome sono tra i rimedi casalinghi più diffusi. Altri trattamenti non farmacologici comprendono massaggi circolari e delicati al basso ventre, esercizi di allungamento muscolare, tecniche di yoga e meditazione, TENS, agopuntura e psicoterapia. Gli integratori più popolari contro i dolori mestruali sono quelli di magnesio, omega-3, vitamina E, zinco e vitamina B1. La carenza di omega-3, unitamente agli eccessi di omega-6 (tipici delle nazioni industrializzate per il ridotto consumo di pesce e l'elevato apporto di oli vegetali), favorisce la produzione di prostaglandine ed altre sostanze ad azione pro-infiammatoria; per questo motivo, aldilà dell'eventuale integrazione con EPA e DHA (omega-tre), in presenza di dolori mestruali può essere d'aiuto consumare maggiori quantità di salmone, pesce azzurro ed olio di semi di lino. Tra i rimedi erboristici indicati in presenza di dismenorrea ricordiamo l'Angelica sinensis (Dong Quai), la potentilla Anserina (Argentina) e la Cimicifuga racemosa. 
 
Fonte: My personaltrainer



venerdì 5 aprile 2013

Svago: delizie senza zucchero

Plum cake arance rosse

 Sommario

Dosi per10 Porzioni
Preparazione
20 minuti
Cottura
30 minuti
Tempo totale
50 minuti
CostoBasso
DifficoltàFacile         

Ingredienti

220 Grammi di Farina
250 Grammi di yogurt magro
2 Uova
50 Millilitri di olio di oliva extravergine
20 Grammi di Lievito in polvere
60 Gocce di dolcificante liquido
4 Arance rosse di Sicilia
 
Preparazione: 

Spremete tre arance rosse, conservate la polpa e bevete la buonissima e sana aranciata…
Tagliate la quarta arancia a fette finissime (1), da tagliare a loro volta a metà.
Mescolate allo yogurt, le uova (2), poi l’olio d’oliva mescolando bene e incorporandolo al composto (3).

  

Aggiungete la polpa delle arance e il dolcificante liquido (4). Intanto mescolate farina e lievito in polvere, che, setacciati, andranno incorporati al composto poco per volta (5). Si otterrà un composto morbido, gli unici grumi visibili dovranno essere di polpa d’arancia (6).

  

Riempite lo stampo con il composto e, con le fettine di arancia, decorate la superficie del plum cake (7).
Infornate a 180° per 40 minuti. Non aprite il forno durante la cottura! Togliete dallo stampo soltanto quando sarà raffreddato (8).

 
 
 Fonte:Dolci.it
 

martedì 2 aprile 2013

L’alimentazione e i tumori

 

Quanto incidono le abitudini alimentari sul rischio di sviluppare un tumore? 

Un numero crescente di studi sta dimostrando l'importanza di una sana alimentazione nella prevenzione del cancro. Non è facile fare calcoli precisi, ma l'American Institute for Cancer Research ha calcolato che le cattive abitudini alimentari sono responsabili di circa tre tumori su dieci.
In alcuni casi ciò dipende dalla presenza in alcuni cibi di sostanze che favoriscono lo sviluppo della malattia:

  • i nitriti e i nitrati utilizzati per la conservazione dei salumi, per esempio, facilitano la comparsa del tumore dello stomaco, tanto che in Italia questa malattia è più diffusa nelle regioni in cui il consumo di questi prodotti è maggiore;
  • talvolta gli alimenti in sé non sarebbero dannosi, ma possono essere contaminati da sostanze come le aflatossine, liberate da determinate muffe nel mais o in altre granaglie e legumi mal conservati. Tale contaminazione è più frequente nei Paesi in via di sviluppo, dove le aflatossine sono responsabili di una quota rilevante di tumori del fegato;
  • più in generale gli studi epidemiologici hanno dimostrato che un'alimentazione ricca di grassi e proteine animali favorisce la comparsa della malattia, mentre la preferenza per gli alimenti ricchi di fibre, vitamine e oligoelementi, come cereali integrali, legumi e verdure, sembra avere un effetto protettivo.

Ci sono ormai molte prove che una sana alimentazione vada adottata fin dalla più tenera età, ma non è mai troppo tardi per cambiare menu e, secondo alcune ricerche, anche le persone alle quali è stato già diagnosticato il cancro possono trarre vantaggio da una dieta più sana.

Fonte: AIRC