mercoledì 29 maggio 2013

Un alterato funzionamento della tiroide può essere causa di infertilità.

 
Le disfunzioni della tiroide  (ipotiroidismo e ipertiroidismo), se non correttamente trattate, possono  provocare irregolarità mestruali e dell’ovulazione, riducendo quindi le probabilità di concepimento.
E’ opportuno pertanto, prima di pianificare una gravidanza  effettuare un controllo della funzione tiroidea.
Gli ormoni tiroidei  svolgono un ruolo importante nella regolazione della fertilità infatti circa il 10% delle infertilità femminile sono legati a problemi di tale ghiandola.
E’ soprattutto l’ipotiroidismo a interferire con la fertilità della donna  provocando  un rallentamento  del metabolismo degli ormoni sessuali e in particolare dell’FSH, che potrebbe aumentare.
Inoltre nei casi di ipotiroidismo vi è un aumento del TRH (ormome di rilascio della tireotropina) e del TSH (thyroid-stimulating hormone, ormone tireostimolante),prodotti rispettivamente dall’ipotalamo e dell’ipofisi, che   provocano a loro  volta un aumento della prolattina  .
Di contro una condizione di ipertirodismo può causare una diminuzione nella quantità di estrogeni e quindi portare ad un’alterata crescita dell’endometrio con conseguenti  spotting anomali durante il ciclo.
Lo iodio è un elemento fondamentale per la fertilità e per il buon funzionamento dell’organismo. Livelli di iodio estremamente bassi nella dieta possono provocare una ridotta attività della tiroide,  e pertanto portare a stanchezza, depressione, dolori muscolari, perdita di memoria e intolleranza al freddo.
In età fertile quindi,  si  dovrebbero consumare 150 µg di iodio al giorno e  prediligere alimenti in essi contenuti , quali il pesce  ed i frutti di mare, il pane, il formaggio, il latte vaccino, le uova e gli yogurt.
L'apporto fornito dal sale iodato si associa a quello dei comuni alimenti garantendo, nell'ambito di una dieta comunque variata e bilanciata, la copertura del fabbisogno giornaliero.
Concludendo raccomandiamo alle coppie con problemi di infertilità di effettuare un controllo endocrinologico e determinare l’eventuale quantità di iodio di cui necessitano.

Fonte: Medicina della Riproduzione Italiana

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