martedì 31 gennaio 2012

COME SI MISURA IL DOLORE


Non esistono strumenti capaci di misurare il dolore. Ognuno di noi ha un metro di giudizio e percezione del dolore. La sua valutazione, quindi, viene fatta ponendo attenzione alla descrizione che il paziente fornisce al medico del proprio dolore. L'intensità viene valutata lieve, moderata, forte, atroce, fino a dire: "il più forte dolore mai provato!" Può inoltre essere pulsante, bruciante, lancinante, fastidioso. Esiste comunque un sistema "analogico" (visivo e numerico), molto utile, dove il dolore viene rappresentato da una linea retta di 10 cm che unisce due punti numerati - 0 all'inizio e 10 alla fine - che simboleggiano rispettivamente l'assenza di dolore e il massimo dolore immaginabile. Ma vediamoli nel dettaglio:

  • la scala analogica visiva (VAS) è la rappresentazione visiva dell'ampiezza del dolore che un paziente crede di avvertire. Questa scala può assumere diverse forme, sia come scala del dolore che come scala di sollievo del dolore. L'ampiezza è rappresentata da una linea, solitamente lunga 10 cm, con o senza tacche in corrispondenza di ciascun centimetro. La lunghezza ottimale per misurare il dolore sembra essere 10 cm. Un'estremità indica I'assenza di dolore, mentre l'altra rappresenta il peggiore dolore immaginabile. La scala viene compilata dal paziente, al quale viene chiesto di tracciare sulla linea un segno che rappresenti il livello di dolore provato. La distanza misurata in millimetri, partendo dall'estremità che indica l'assenza di dolore, rappresenta la misura della particolare modalità da quantificare. Questa prova può essere facilmente ripetuta nel tempo. La VAS può essere utilizzata per valutare il dolore in momenti specifici, ma fornisce risultati più attendibili quando è limitata all'esperienza del dolore in corso piuttosto che al ricordo di un'esperienza precedente. Una variante della VAS è la scala di sollievo del dolore, per la quale gli estremi definiscono appunto il grado di sollievo. Al paziente viene chiesto di segnare, sulla linea fra i due estremi, l'entità del dolore rispetto a un momento precedente: nessun sollievo corrisponde allo 0 per cento e il sollievo completo al 100 per cento.
  • La scala numerica verbale (VNS) è una semplice scala di valutazione del dolore, molto simile alla VAS. È anch'essa lineare e viene facilmente compresa dal paziente che sceglie semplicemente un numero fra 0 (nessun dolore) e 10 (il peggiore dolore immaginabile) per rappresentare il livello di dolore. La VNS elimina la necessità della coordinazione visiva e motoria richiesta per eseguire la VAS e offre quindi maggiori possibilità di completamento. Sembra più utile della VAS per la misurazione nell'immediato periodo postoperatorio. Un'altra scala di sollievo del dolore costituisce una variante della scala numerica verbale. Gli estremi definiscono il grado di sollievo del dolore; lo zero indica nessun sollievo, mentre il dieci indica un sollievo completo.

Quando rivolgersi al medico
Se il dolore è lieve o è "conosciuto" si può ricorrere ai farmaci analgesici o antinfiammatori. In caso contrario occorre consultare il medico al quale è bene riferire preziose informazioni per permettergli una più attenta e precoce diagnosi. Del proprio dolore bisogna ricordare:
  • quando è insorto
  • dove è iniziato e come si irradia
  • se è collegabile a cibi, clima, movimenti, emozioni
  • se ci sono altri sintomi più o meno concomitanti quali: altri dolori, nausea, sudorazione, vertigini, pallore, stanchezza
  • come è stata la sua evoluzione, per esempio, subito forte oppure in crescendo
  • se c'è differenza di intensità tra movimento e riposo
  • se la pressione sulla parte dolente peggiora o migliora l'intensità
  • se disturba il sonno o no
  • se in passato c'è già stato un dolore analogo e come è regredito.

Esami specifici
Poiché si tratta di una sensazione, il dolore non può essere "reso visibile" in modo diretto dalle apparecchiature che sono utili per le comuni indagini cliniche. Può, invece, essere "visualizzato" indirettamente. Attraverso i controlli si può capire dove sia l'origine del sintomo e quali strutture nervose siano interessate. 
Per chiarire la cause del dolore sono quindi utili tutte le indagini cliniche eseguite per la malattia di base come quelle radiologiche (per esempio radiografie, scintigrafie, ecografie, TAC, Risonanza Magnetica Nucleare) e gli esami di laboratorio. Inoltre, in alcuni casi, sono utili anche indagini di tipo neurofisiologico, che studiano sia la funzionalità dei nervi che dei muscoli, per esempio l'elettromiografia.

Fonte: Angelini

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