martedì 31 gennaio 2012

Stipsi o stitichezza: cosa posso fare per migliorarla?


Stipsi o stitichezza: cosa posso fare per migliorarla?

Si definisce stipsi o stitichezza il disturbo caratterizzato da: frequenza di evacuazione inferiore a tre volte alla settimana, diminuzione della massa fecale, presenza di feci dure, espulsione difficoltosa e dolorosa (accompagnata talvolta da piccoli sanguinamenti provocati dalla rottura di capillari anali o rettali) ed infine sensazione costante di non essersi completamente liberati. La stitichezza è più frequente negli anziani e tra la popolazione adulta nelle donne.
Oltre alla stitichezza cronica esiste anche quella definita acuta o occasionale; questa stipsi si manifesta temporaneamente quando si verificano alcune particolari condizioni (ad esempio un intervento chirurgico che costringe per un certo tempo all'immobilità, la fase acuta di una malattia o magari anche un semplice viaggio che altera i bioritmi del nostro organismo) ma generalmente, una volta superata la fase critica che ha indotto lo stato di stress, la stitichezza regredisce in breve tempo.Per poter affrontare e risolvere con successo la stipsi è necessario che venga esclusa l'eventualità che questo disturbo possa rappresentare solamente un sintomo conseguente alla presenza di alcune patologie. La stipsi in questo caso viene definita secondaria o sintomatica e le possibili cause che possono determinarne la comparsa sono svariate: tumore del colon, diverticolosi, disturbi infiammatori a carico dell'intestino, calcoli biliari, ipotiroidismo, vari disturbi ginecologici, neurologici e psichici.
Nella maggior parte dei casi si tratta invece di stipsi idiopatica: in questo caso la stitichezza non è un disturbo secondario dipendente dalla presenza di altre malattie ma è originata da un'inefficienza dei movimenti fisiologici dell'intestino (peristalsi) e dei meccanismi espulsivi ano-rettali. Tali circostanze vengono spesso aggravate da scorrette abitudini di vita ed in particolare da un'alimentazione disordinata e con cibi poveri di fibre, da un'insufficiente introduzione di liquidi, da ritmi di vita frettolosi, da una vita sedentaria e quindi caratterizzata da una ridotta attività fisica, dalla tensione nervosa e dall'abuso di tranquillanti e di sonniferi.

Trattamento e prevenzione
Per prevenire la stipsi o per il trattamento iniziale della stipsi è fondamentale un intervento di tipo dietetico: è importante aumentare il consumo di fibre alimentari, che aumentano la massa fecale, stimolano la peristalsi ed incidono sulla frequenza delle evacuazioni. Si consiglia quindi di assumere nella giornata una quantità adeguata di frutta, se possibile non sbucciata perché la buccia aiuta ad aumentare la massa fecale (in questo caso si raccomanda naturalmente di lavare la frutta con particolare attenzione) e di verdura inclusi i legumi (fagioli, ceci, lenticchie, piselli e fave) ed inoltre di mangiare del pane integrale, di aggiungere alla prima colazione crusca di grano o fiocchi di cereali e di evitare i formaggi fermentati, i fritti ed i grassi di origine animale. Una dieta di questo tipo risulta poi molto più efficace se si beve molta acqua non gassata durante la giornata, possibilmente anche al mattino prima di fare colazione: i liquidi infatti vengono assorbiti dalle fibre e contribuiscono a far crescere di volume le feci. 
Infine il movimento: una buona e costante attività fisica favorisce la motilità intestinale e quindi l'evacuazione. 
Nei casi di stipsi ostinata è possibile ricorrere a prodotti lassativi di automedicazione disponibili in gran numero in commercio come ad esempio quelli a base di cellulosa di senna o di cascara. E' importante tenere a mente che questi prodotti da banco sono sempre e comunque dei farmaci: non bisogna quindi abusare nelle dosi e nemmeno utilizzarli regolarmente. Al contrario, andrebbero assunti in maniera episodica, anche perché questi prodotti provocano un ampio svuotamento del contenuto intestinale che inevitabilmente finisce per prolungare l'intervallo per una successiva evacuazione, che a sua volta induce il paziente ad un'altra assunzione di lassativo. In questo modo il paziente può andare incontro ad una dipendenza di tipo psicologico nei confronti del lassativo unitamente ad un'oggettiva riduzione dell'efficacia del prodotto. 
L'uso dei lassativi deve essere sempre fatto con grande attenzione e possibilmente sotto il controllo del medico perché non va trascurata l'eventualità che si manifestino effetti collaterali. Se la stipsi è poi accompagnata da nausea, vomito o dolori e se si presenta improvvisamente è bene consultare tempestivamente il proprio medico.

Fonte: Angelini

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