Nonostante sia stata diagnosticata per la prima volta nel 1960, la causa dell'endometriosi e' ancora sconosciuta, ma alcuni studi rilevano una correlazione tra questa malattia e l'inquinamento ambientale, prodotto dalle lavorazioni industriali, o dai pesticidi. Tra questi veleni, anche la diossina che, in Campania, a causa dell'emergenza rifiuti, rischia di provocare l'endometriosi e, quindi, infertilita' femminile.
"Le sostanze inquinanti presenti nell'ambiente, tra cui la diossina- racconta Giorgio Vittori, presidente della Sigo (Societa' italiana di ginecologia), partecipando questa mattina alla conferenza stampa di presentazione delle iniziative in calendario dal 3 al 9 marzo per la settimana della consapevolezza- contribuiscono all'insorgenza dell'endometriosi, come dimostrano i dati epidemiologici del Belgio e di alcune regioni italiane".
"Secondo noi, considerato l'elevato numero di soggetti colpiti- afferma Vittori- ci troviamo di fronte ad un'epidemia, e l'ampiezza del fenomeno deve essere riconosciuta dalle istituzioni. Le conseguenze della malattia sono devastanti: le donne affette da endometriosi hanno mediamente la possibilita' di essere operate 3 volte nell'arco di tutta la loro vita, sono costrette ad assumere sempre farmaci e, in molti casi- conclude il presidente della Sigo- anche ad affrontare la separazione dal proprio compagno, che non accetta di vivere con una donna sterile".
Fonte: Agenzia di stampa Dire
"Secondo noi, considerato l'elevato numero di soggetti colpiti- afferma Vittori- ci troviamo di fronte ad un'epidemia, e l'ampiezza del fenomeno deve essere riconosciuta dalle istituzioni. Le conseguenze della malattia sono devastanti: le donne affette da endometriosi hanno mediamente la possibilita' di essere operate 3 volte nell'arco di tutta la loro vita, sono costrette ad assumere sempre farmaci e, in molti casi- conclude il presidente della Sigo- anche ad affrontare la separazione dal proprio compagno, che non accetta di vivere con una donna sterile".
Fonte: Agenzia di stampa Dire
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