martedì 31 gennaio 2012

Tiroide: sesso e fertilità


Tiroide: sesso e fertilità
Ecco i disturbi più diffusi e come influiscono sulla vita di tutti i giorni.
La tiroide è una piccola ghiandola a forma di farfalla posta immediatamente sotto il pomo di Adamo. Questa ghiandola gioca un ruolo molto importante nel controllo del metabolismo corporeo mediante la produzione degli ormoni tiroidei. Queste sostanze, tramite il circolo ematico, raggiungono ogni distretto del nostro organismo. 

La tiroide può influire negativamente sulla vita sessuale, in particolare se uno dei componenti della coppia è affetto da ipertiroidismo o ipotiroidismo, le patologie più diffuse dovute al malfunzionamento della tiroide. L’ipertiroidimo compare quando vi sono troppi ormoni tiroidei in circolo. La forma più comune di ipertiroidismo, il morbo di Graves - Basedow, è causata da disordini del sistema immunitario. Una delle conseguenze più comuni è l’ansia, che può portare nel maschio a casi di eiaculazione precoce (circa il 50% dei casi) e difetto del desiderio. In caso di ipertiroidismo, per la donna una delle conseguenze può essere l’infertilità. 
I principali sintomi possono essere frequenza cardiaca accelerata, nervosismo, sudorazione aumentata, debolezza muscolare, tremori alle mani, perdita di peso e di capelli. 

L’ipotiroidismo avviene invece quando vi sono pochi ormoni tiroidei in circolo e rallenta le funzioni corporee. Le donne ne sono più frequentemente affette rispetto agli uomini. I sintomi principali sono la sensazione di stanchezza e di freddo, riduzione della frequenza cardiaca e perdita di memoria. L’ipotiroidismo può causare l’aumento di peso e – in alcuni casi – stati depressivi. Le influenze negative portate dallo stato depressivo possono causare per l’uomo casi di disfunzione erettile. Vi è inoltre un aumento di prolattina, ormone prodotto dall’ipofisi, che può portare all’infertilità per l’uomo ed al blocco del ciclo mestruale per la donna. 

Uno stile di vita sano può prevenire il malfunzionamento della tiroide: movimento, sport e una dieta ricca di iodio (sale iodato o pesce) e povera di alcol e caffeina (contro l’ipertiroidismo) o di cavoli (ritenuti “gozzigeni”, che favoriscono cioè il gozzo) possono aiutare la tiroide a lavorare meglio. 

Gli esami diagnostici più comuni per ipertiroidismo, ipotiroidismo e gozzo sono gli esami del sangue e l’ecografia tiroidea. In alcuni casi può essere utile una scintigrafia tiroidea, esame strumentale che permetti di valutare forma e funzione della tiroide. 
Dott. Alessandro Pizzocaro
Fonte: HumanitasSalute

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