martedì 31 gennaio 2012

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Segnaliamo l'articolo che la redazione di Excite ha fatto su di noi.  
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Endometriosi, una patologia ancora poco conosciuta



Una delle principali cause di sterilità femminile è l'endometriosi, patologia ginecologica poco conosciuta che colpisce tuttavia molte donne, 3 milioni solo in Italia secondo stime Onu. Spesso, proprio a causa della scarsa conoscenza che si ha di questa patologia, la diagnosi arriva anche nove anni dopo la sua insorgenza. L'endometriosi interessa circa il 15 per cento delle donne in età fertile e circa il 50 per cento delle donne affette da infertilità. E' diagnosticata dal 16 al 70 per cento delle adolescenti sottoposte a laparoscopia per dolore pelvico.
Ma che cos'è l'endometriosi? E' una malattia progressiva, frequente, dovuta alla presenza di tessuto uterino (endometrio) al di fuori dell'utero, prevalentemente nella pelvi, che determina una compromissione della salute sia fisica che psichica della donna. Per i suoi sintomi spesso può essere scambiata con i dolori della sindrome premestruale. L'endometrio presente nelle sedi extrauterine durante il ciclo va incontro alle normale modificazione che si osserva nell'utero (tumefazione, sfaldamento e quindi emorragia) che provoca un'infiammazione del tessuto stesso con conseguente formazione di esiti cicatriziali. Questo determina la comparsa di dismenorrea con dolori addominali particolarmente violenti in fase premestruale e durante il ciclo. L'endometriosi può essere distinta in due forme, una lieve e una avanzata che si differenziano a seconda dell'estensione del tessuto ectopico.
La causa dell'endometriosi non è ancora chiaramente conosciuta. Allo stato attuale ci sono allo studio varie ipotesi, tra queste una delle più accreditate è quella della "mestruazione retrograda".
La sintomatologia è caratterizzata dalla presenza di sintomi svariati. In alcuni casi il dolore, in altri la sterilità e/o segni di danno a carico di altri organi (intestino, rene, etc.). Inizialmente il dolore si manifesta durante le mestruazioni o in altre situazioni, quale la minzione, il rapporto sessuale, la defecazione. Con il progredire della malattia il dolore diventa più violento e può associarsi anche a sintomi aspecifici, quali sensazione di malessere generale etc. L'intensità della sintomatologia non è in relazione all'estensione della patologia.
La diagnosi comprende: un'attenta storia clinica della paziente; l'ecografia transvaginale, che può evidenziare la presenza delle cosiddette "cisti cioccolato"; RMN; e l'esame ginecologico. La diagnosi di certezza avviene con la laparoscopia che permette anche la rimozione del tessuto ectopico e successivo esame istologico.
Le terapie possono essere varie in relazione all'età, alla fertilità, allo stadio dell'endometriosi e devono quindi essere sempre discusse con la paziente. Per il dolore si utilizzano farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS); per rendere inattivo e ridurre l'infiammazione del tessuto endometriale si possono utilizzare terapie ormonali con agonisti del GnRh che inducono una menopausa secondaria. Dopo una terapia medica è possibile peraltro avere una riesacerbazione della malattia. La terapia chirurgica consente l'eradicazione completa del tessuto ectopico.
Con l'obiettivo di informare, educare e sensibilizzare, sono sorte diverse associazioni. Una di questa è l'"Associazione Endometriosi" nata a Salsomaggiore nel maggio 2005. Sul sito dell'associazione e sul suo blog (www.assoendometriosi.it) è possibile trovare informazioni riguardanti la malattia, un elenco di centri specializzati a cui rivolgersi e un forum per scambiarsi esperienze e opinioni. Come ha raccontato nel corso di un'intervista Sonia, presidente dell'associazione, durante l’anno vengono organizzate diverse iniziative: convegni, incontri di auto/mutuo aiuto ed anche banchetti informativi. "Il sito internet poi - ha aggiunto Sonia - mette gratuitamente a disposizione di tutti, soci e non, diverse informazioni e servizi del ginecologo e del gastroenterologo online".

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