martedì 31 gennaio 2012

Alessandra


Ciao a tutte!!!  Vi racconto la mia storia.
Ho 41 anni, tra poco 42.
Nel 2003 mi diagnosticarono endometriosi, nel senso che mi scrissero "sospetta endometriosi" sulla relazione di una visita ginecologica e mi spiegarono anche che erano tessuti ( o cellule) che invece di stare nell'utero andavano in giro a fare casini, ma non mi dissero che fosse da operare o da controllare in modo assiduo e così io, che non ho sintomi particolari, andai avanti fino al 2006 senza più farmi visitare. Sottolineo che io non ho marito e non ho rapporti sessuali.
Nel 2006, alla soglia dei 40 anni pensai che forse una visita ginecologica di controllo si poteva fare e così mi trovai a settembre 2006 ricoverata a Carpi per essere operata per endometriosi.
Il giorno prima dell'operazione ancora discutevo coi medici: io sto bene. Perché debbo farmi operare?
loro a spiegarmi che se volevo dei figli dovevo farmi operare e che comunque non ero messa bene perché la patologia poteva rovinarmi gli altri organi, non solo quelli genitali.
Io pensavo che fossero fuori di testa: ho appena compiuto 40 anni! mi chiedono se voglio dei figli?!? Purtroppo ormai mi sembra un po' tardino. Comunque poi con una mia amica decidemmo di dire sempre che volevo figli per evitare che mi "togliessero tutto".
Quello che mi convinse fu il fatto che potevano trovarsi compromessi gli altri organi perché mi sembrava utile tenermi in ordine intestino & C.
Così mi operarorono in laparoscopia, l'operazione andò bene e benissimo la ripresa.
Il chirurgo mi disse che (letterale!) avevo un casino nella pancia e che un altro invece di stare 2 ore a pulire tutto, mi avrebbe tolto utero ovaie ecc.
Poi l'esame istologico confermò la presenza di endometriosi bilaterale e mi dissero che dovevano mettermi in menopausa farmacologica per 6 mesi.
Rifiutai decisamente e mi misi a cercare un ginecologo disposto ad affrontare con me l'avventura di provare senza decapeptyl.
Quasi tutti si offendevano quando dicevo loro che non volevo la menopausa indotta, poi trovai uno che non si offese e si disse disposto ad aiutarmi. Così persi tempo (o forse no!) con qualche terapia omeopatica da febbraio 2007 ad agosto, quando, con una cisti di 9 cm abbandonai il mio ginecologo omeopata e decisi di rivolgerni altrove.
A ottobre 2007 mi dicono che debbo assolutamente operarmi. C'è tutto: una cisti grossa come la testa di un bambino, il CA125 un po' alterato ecc...
Ovviamente tutti e io stessa a dirmi: se avessi obbedito, se avessi fatto il decapeptyl...
Dopo gli accertamenti vari vengo mandata a Parma perché dicono che Carpi non è più eccellente come un anno e mezzo fa.
Il ginecologo che mi visita e che poi mi opererà mi dice: se non ha voluto fare il decapeptyl, non ho neanche bisogno di vedere le ecografie dell'ultimo periodo perché immagino cosa sia successo.
Poi invece, grazie a Dio, ci guarda e comunque conferma tutto. L'endometriosi è progredita, dovremo operare e dopo si dovrà fare qualche terapia, forse non la menopausa farmacologica, almeno una pillola, comunque non si preoccupi, lei è giovane può ancora cercare figli...
La settimana scorsa mi hanno operato.
E' andato tutto bene, sembra. Io sto benissimo. Debbo stare un po' a riguardo, ma mi sto riprendendo veramente bene.
Però...
Dopo l'operazione il chirurgo che mi ha operato dice che non era endometriosi, ma una pseudocisti formatasi da membrane create dalle aderenze causate dalla precedente operazione. Queste membrane avevano formato delle cavità in cui si era raccolto del siero e così sembravano cisti.
Mi ha anche detto che se dovesse capitare ancora non c'è bisogno di operare.
A questo punto è chiaro che sono abbastanza contenta, ma un po' inquieta perché non so chi debbo ascoltare.
Sto aspettando l'esame istologico che dovrebbe essermi recapitato a giorni.
Un saluto a tutte.
Alessandra

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