Ecco la ricetta della zia Carla "rivista" dallo zio Fornicotto...buon week end a tutti!
RISOTTO AL RADICCHIO CON FAGIOLI E NOCCIOLE
(per 4 persone)
350 gr. di riso superfino per risotti,
1 cespo medio di radicchio rosso di Chioggia,
120 gr. di fagioli cannellini già cotti,
30 gr. di nocciole tostate,
1 cipolla bianca,
1,2 l di brodo vegetale,
1 bicchiere di vino rosso,
12 foglie di salvia,
alcune foglie tenere di sedano,
olio e sale.
Come ogni anno, è arrivato l’autunno (un po’ in ritardo a dire il vero ma oggigiorno non ci facciamo più caso.. sarà stato per la questione Alitalia), cadono le foglie, ci sono gli scioperi generali e cambiamo anche un po’ alimentazione: questo risotto farà al caso vostro, vi farà fare una splendida figura, vi faranno i complimenti, voi vi sentirete gratificate, la vostra vita vi sembrerà migliore, andrete a fare shopping con più ottimismo, i consumi cresceranno e l’economia migliorerà (ecco come da un risotto si arriva al benessere della collettività, e senza neanche troppi sacrifici).
Prendete una di quelle fasce col sol levante stampato (avete presente quelle tipo Karate Kid, per capirci), la indossate, lo stesso per il kimono, fate alcuni esercizi di respirazione, con un adeguato trucco vi rendete gli occhi a mandorla, sguainate la spada da samurai che ognuna di voi ha nell’armadio e, dopo aver messo in fila le 12 foglie di salvia come se fossero gli apostoli, andate di lama all’urlo di Banzaiiii fino a che non le avete rese invisibili ad occhio nudo. Adesso che le avete sminuzzate, le mettete in un pentolino della Barbie (mica vi serve più grosso) con 4 o 5 cucchiai d’olio.. Ok.. ok.. 4 o 5 mi chiederete voi? 4 se usate un badile, 5 se usate il contagocce.. Così è più chiaro?! Bene.. Fate rosolare questa polvere cosmica per qualche minuto, per l’esattezza 3 minuti e 27 secondi.
Se vi siete tolte fascia e kimono, rimettetele perché avete ancora da tritare le nocciole e le foglie di sedano (quelle più pigre tra voi hanno provato con la locuzione “Apriti sedano!!”, ma confermo che non funziona).. Se vedete la faccia soddisfatta del vostro lui non stupitevi: è perché vi vede impegnate a tritare qualcosa che non siano i suoi maroni!!
Prendete la bottiglia da 1,2 litri di brodo (??!!! Beh.. che c’è?? Non avete una bottiglia da 1,2 litri??!! Ma daiiiii!!), la spaccate e raccogliete il liquido nella pentola e lo fate bollire a 232 gradi Fahrenheit e se volete sapere quanti gradi Celsius sono applicate la seguente formula:
C = 5/9 x (F – 32)
Mentre lo mantenete molto caldo anche con ausilio di coperte, sfogliate il radicchio (senza dire m’ama non m’ama) e andate di Banzai un’altra volta, cosa che farete anche con la cipolla piangendo come maialini da latte.
I fagioli cannellini, che fino adesso avete usato per decorare il frigorifero con improbabili facce, li mescolate con alcune foglie di salvia e li frullate finemente (finemente vuol dire che mentre li frullate non bestemmiate, ma vi esprimete con garbo e ricercatezza), allungando col brodo fino ad ottenere una salsa abbastanza fluida.. Abbastanza??!! Si.. abbastanza.. spero abbiate acquistato un po’ di sensibilità in tutte ste ricette se no io che parlo a fare??!!
Adesso rosolate la cipolla nell’olio della salvia, avendo avuto cura prima di convincere l’erba ad andarsene dal vicino e aggiungete il riso lasciandolo tostare per 180 secondi (3 minuti è banale); prendete il bicchiere di vino rosso e ve lo scolate alla faccia di chi vi vuole male, lo ri-riempite e bagnate il riso facendo sfumare ben bene (tranquille.. lo sfumo non nuoce gravemente alla salute): versate un po’ di brodo e la pillola va giù e a metà cottura il radicchio a pezzi.
Ora mantecate il riso alla gengiva con la fagiolata, mestolata nei piatti come dio comanda, nevicata di nocciole tritate e ingozzate subito gli ospiti.
(Chi non desidera le nocciole può non metterle, ma deve comunque tritarle perché se no il resto non viene bene).
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