martedì 31 gennaio 2012

Mich: lieto evento


Circa 17 mesi fa ho subito un intervento per l’asportazione di un piccolo fibroma.
Quando sono stata dimessa, sull’atto operatorio, leggo questa parola: ENDOMETRIOSI.
I medici del reparto mi trattavano con sufficienza dicendo di parlarne col mio ginecologo nonché chirurgo. E io arrivata a casa ho fatto la cosa peggiore: ho digitato la parola endometriosi su google e da quel momento la mia vita è cambiata.
Il termine infertilità era quello più ricorrente, assieme a recidiva, dolore e malattia cronica.
Convivevo da sei mesi, non avevamo programmato figli e fino a quel momento pensavo che “i figli se arrivano bene altrimenti meglio non forzare la natura”. Questa malattia cambiava ogni mia prospettiva.
La visita dopo un mese fu tutt’altro che incoraggiante. Il medico molto crudo mi disse di non aspettare troppo tempo, che la mia situazione era già compromessa con una tuba malconcia e il rischio di recidive al 40% dopo un anno. 
A dicembre decidiamo che l’anno nuovo porterà sicuramente bene e faccio gli esami preconcezionali: dovremo ancora pazientare un po’, non ho fatto la rosolia e mi tocca ancora il vaccino e sei mesi di attesa almeno. 
A gennaio faccio la visita e il ginecologo, più rilassato, mi dice che per il momento si sente abbastanza ottimista, forse la situazione è ancora sotto controllo.
Ci prescrive gli esami per il mio compagno, in modo da avere una situazione ben chiara della salute di tutti e due prima di iniziare.
E qui l’ennesima mazzata: lo spermiogramma non è dei migliori, lentezza è il nostro motto!! Si preannunciano cure e integratori per migliorare, forse, la situazione.
A giugno finalmente sono pronta a sospendere la pillola. A luglio ho il ciclo ma non mi demoralizzo, ci hanno pronosticato 6-12 mesi di rapporti mirati con test ovulatori prima di avere dei risultati, che mi aspettavo? Metto in archivio i test ovulatori e decido che dobbiamo goderci l’estate. 
Ad agosto i sintomi del ciclo non ci sono e il test a ritardo zero conferma. Siamo in tre!!

Questa storia è per voi, voi che vedete solo pancioni e gravidanze indesiderate, voi a cui tutti chiedono “allora a quando un bambino?”.
Mi sento quasi miracolata, indipendentemente da come andranno le cose in questi mesi. La nostra fortuna è stata trovare un ottimo ginecologo che non ha paura di nominare la parola endometriosi e un buon andrologo. La mia fortuna è stata quel benedetto fibroma e l’intervento che mi ha evitato probabilmente anni di trafile alla ricerca di un bebè. Ma non solo.
La mia fortuna è stata non smettere di crederci, anche se a volte il mondo sotto i piedi rischiava di crollare. Non ho smesso di mangiare prodotti con lievito, formaggio fresco, ma ho lasciato i tampax piccolo e forse inutile fioretto che però mi faceva sentire meglio almeno moralmente.

Non smettete di crederci. Mai. 
Mi piace pensare che domani, chi cercherà come me la parola endometriosi, troverà una speranza in più per credere che la malattia deve essere sconfitta prima di tutto da noi, nella nostra testa.
E che si possono avere figli.
Parola di piccolino di 9 settimane.

Mich 

Nessun commento:

Posta un commento